Dialogo tra uno scettico curioso e un ayurvedico Convinto [6]

dialogo 6

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore: Dott. A. Chiantaretto, Loredana Stranges

 

A. Allora, mio scettico la potenza dell’Ayurveda ha fatto breccia nella corazza dei tuoi , e non solo tuoi, luoghi comuni su Ayurveda, India,etc ??

S. Caterina , mia moglie, dice che sono diventato fissato su queste cose..., m almeno le sue notti sono più riposanti.

A. Ah naturalmente tu russavi, vero?

S. Russavo, russavo e tanto anche, adesso molto meno , sarà un caso, ma Caterina mi stressa di meno sul mio russare e sulle sue notti quasi da martire. Sembra, dico sembra, che da quando al mattino, non tutti i giorni lo ammetto, mi lavo il naso, pardon eseguo jala neti, il mio russare vada decisamente meglio.. chissà..

A. E ti credo! Respiri meglio dal naso, di conseguenza russi meno!

S. Io continuo però a non capire e ad avere i miei dubbi sulle tue teorie indiane...tuttavia..

A. Dubita , dubita, un poeta tedesco ha scritto una bellissima poesia in lode del dubbio: “Una delle strade più fruttuose per capire l’Ayurveda è quella di non preoccuparsi del suo valore assoluto, ma di appropriarsi del suo valore relativo”!

S. E parlare come noi comuni mortali, prego??

A. Allora te lo dico come lo dicono i cinesi.

S. Ma dai! Anche i cinesi adesso! Non eravamo in India??

A. Sempre Asia è, sempre Asia è... Allora dice un antico proverbio:” Non importa di che colore è il gatto, basta che prenda i topi”… Chiaro?

S. Chiaro !!

A. Bisogna essere pragmatici, se una cosa serve , usiamola. Questo vale per tutto e, forse, soprattutto nella medicina. Intanto cerchiamo di stare meglio, poi cercheremo anche di capire il perchè... peraltro mica mi vuoi dirmi che tu conosci davvero come funziona un PC o una risonanza magnetica? Eppure tu usi il primo e ti infili in quel lanciasiluri se della seconda ne hai bisogno …per la salute questo e altro..

S. Hai di nuovo ragione , accidenti sto diventando troppo acquiescente. Ormai penso solo più in termini di Dosha e se il mio Vata è alto, se il mio pitta mi fa starnutire... be’ diventerò un seguace dell’Ayurveda!

A. Seguace un fischio! Mica sei seguace della medicina moderna e quindi non diventare seguace di niente e soprattutto di nessuno. Utilizziamo la nostra ragione e la razionalità di un sistema medico antico - non vecchio- e, credimi, nessuna medicina si conserva viva per cosi tanto tempo se non funziona... la medicina deve servire, se non serve, viene buttata…

S. Quindi sono gli stessi popoli che dicono: “non importa il colore del gatto basta che prenda i topi”?!

A. Bravo hai capito ed è per questo che i medici ayurvedici intelligenti sono aperti, non dogmatici ed è per questo motivo che io uso gli antibiotici quando sono necessari e l’Ayurveda quando è necessario. Fai sempre attenzione ai medici integralisti , da qualunque parte stiano, anche se dicono distare dalla parte della scienza.., non cascare nelle trappole di chi ha il potere sulla tua salute, diffida di chi ha la verità in saccoccia (che è quel luogo dove sta anche il portafoglio...)

S. Quindi, non per fare uno stupido gioco di parole, tu sostieni di essere dalla parte della ragione perchè non sei un “integralista”!, quanto piuttosto un “integrazionalista”, dico bene??

A. Uah, sono fiero di te! Hai perfettamente capito , bravo! bisogna essere, anche nel campo della salute e della medicina, per l’integrazione dei diversi saperi, non bisogna ritenersi portatori della verità (e questo vale per l’Ayurveda come per qualunque medicina...), bisogna prendere le cose buone da qualunque parte esse provengano. Se tu sceglierai di seguire anche l’Ayurveda, ti accorgerai -e me lo farai notare - che molte volte i miei suggerimenti e le mie prescrizioni fanno appello a una concezione del benessere e della salute che ti sembreranno quasi ovvi, cose d’altri tempi, ma che nello stesso tempo ammetterai che la medicina scientifica, che oggi si preferisce definire biomedicina, ha ormai smarrito, dimenticato questa concezione dell’uomo e del suo benessere.

Sembra che le persone quasi si avvicinino alle medicine tradizionali proprio perchè esse ripropongono in modo pragmatico una via verso la complessità e l’unitarietà della persona contro il tecnicismo esagerato e la medicalizzazione assurdamente spinta, il consumismo medico ed alimentare sempre più sfacciato, il separare mente- corpo- e spirito nel tentativo molte volte riuscito di separare quello che la natura ha indissolubilmente unito..

S. Gasp, mi sembra che questo discorso sia un discorso di commiato. .. aiuto!

A. Certo che è un discorso di commiato, stammi bene! E poi ormai non c’è più gusto a discutere con te, mi stai dando ragione, vado a convincere qualcun altro.. ti saluto con una piccola citazione da un grande libro. Namaskar!!

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